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venerdì 30 maggio 2025

Demone & Demonio

Demone & Demonio 


Spesso tendiamo a fare confusione con queste due figure dette generalmente "Sataniche", essendo una scoietà indottrinata con gli insegnamenti biblici in maniera del tutto erronea non notiamo le evidenti differenze etimologiche.
Ebbene facciamo chiarezza dei diversi termini nel definire un essere ostile o semplicemente dotato di attributi antropomorfi e bestiali, iniziamo con quello più usato e che per la massa racchiude tutto ciò che ha a che fare con il male e con la figura di Satana nell'immaginario comune, e mi riferisco al termine "Diavolo"o "Diabolico", il Diavolo è quella figura che tendiamo ad associare al Satanico Biblico, in realtà gli esseri "diabolici" in religioni e miti molti antichi, prendiamo come esempio la figura di Loki per gli scandinavi, Seth per gli egizi, e Ade per i greci.
Quindi il termine "Diavolo" è di per sè un aggettivo che noi associamo a personaggi e persone subdole e ingannevoli che cercano di riaggirare il prossimo per i propri fini e interessi, e quindi non ha un identità precisa e univoca, ma bensì ne diventa l'archetipo.
Il termine "Demonio" invece a differenza del Diavolo (Diabolico) si riferisce a tutte quelle entità e figure malevoli di natura e non in maniera Archetipa come il precedente, questi esseri di solito sono spiriti maligni provenienti da piani di esistenza remoti e bassi dove la Magia Nera regna sovrana.
Ma i Demonii possono essere anche esseri feticci generati da operazioni magiche o semplicemente forti traumi che hanno scaturito emozioni negative forti tali da creare delle eggregore e quindi dei parassiti che si nutrono delle emozioni della persona che l'ha generata.
Altre forme di Demonio li troviamo nei grimori di Negromanzia come "Il libro Infernale", "The Black Dragon" e il grimorio de "Dragon Rouge"e altri simili, questi tipo di grimori venivano usati nel primo medioevo per chiedere favori ad esseri sovrannaturali per questioni poco etiche e molto discutibili.
Infine passiamo al termine "Demone" dal greco Daimon che significa gurdiano, infatti quest'ultimo termine è la causa di quasi tutte le fandonie che la chiesa per secoli ha usato per demonizzare i pagani  e la loro cultura, e anche nell'epoca moderna a causa della confusione dei termini qui spiegati, il mondo dell'ìocculto e delle comunità pagane o comunque che si occupano di discipline mistiche vengono etichettate come opere demoniache e pericolose spaventando la nostra società, come si faceva con le fiabe ai bambini per evitare che andassero nel bosco a giocare.
Il Daimon Aristotelico è alla base di molte filosofie, anche Sant'Agostino ne parla nei suoi scritti, questo rapporto tra mortale e suo guaridano lo troviamo nell'immaginario moderno come "angelo custode", nello sciamanesimo e druidismo come "animale guida", e nelle culture orientali il Daimon è associato agli antenati o ad esseri antropomorfi.

Sant’AgostinoNoli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et teipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis accenditur.

Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’uomo interiore abita la verità. E se scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso. Tendi là dove si accende la stessa luce della ragione. (De vera rel. 39, 72)

Sant’Agostino


giovedì 1 maggio 2025

Lezione sugli Incastesimi

Lezione sugli Incastesimi 

La Magia è la scienza che studia le forze invisibili, per comprendere queste forze il mago ha la necessità di chiamarle a sè, e per farlo enuncia delle formule o orazioni che dir si voglia.
Queste formule unite a gesti e tecniche di visualizzazione e contemplazione formano un incantesimo, ossia un atto magico dedito a smuvere tale forza astrale attraverso la volontà.
Il pensiero manifestato prende forma e diventa realtà, questo è un incantesimo, la manifestazione del pensiero immanifestato, "Come in alto, così in basso", ciò che alberga nella nostra mente attende di essere manifestato attraverso la volontà, il desiderio, eseguendo il comando.
Ma senza il pensiero magico l'incantesimo non ha successo, il pensiero magico è il potere della nostra mente di attribuire la nostra volontà alla realtà, e per farlo non basta immaginare sfocati penseri, no ma dev'essere una vivida visione, non dobbiamo limitarci a creare solo l'aspetto ma anche gli odori, i suoni, la temperatura, dobbiamo creare una realtà vera e propria, dobbiamo essere capaci di percepire ogni piccolo particolare di ciò che vogliamo manifestare.
Un incantesimo viene scaturito dalle nostre emozioni, essi sono pregni delle emozioni che proviamo quando lo creiamo, ecco perché il controllo è molto importante, la nostra volontà e i nostri sentimenti possono non essere in sintonia, e questo può creare seri problemi nella realizzazione finale.
Le forze evocate non sono sempre delle entità, possono essere degli archetipi o un unione di essi, possiamo creare un Eggregore con un archetipo, ma non è sempre una necessità primaria, gli archetipi non sono meri simboli o strumenti di canalizzazione, essi sono concetrati dell'essenza che vogliamo generare, sono il seme del frutto che desideriamo crescere, l'archetipo deve trasformarsi da semplice simbolo in vivida manifestazione generata.





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