Il linguaggio Ermetico

La nostra mente contiene conoscenze e misteri che possiamo svelare soltanto attraverso dei percorsi di vita e spirituali, attraverso i testi ermetici e alchemici si aprono porte di coscienza e di consapevolezza che erano già presenti al nostro interno, come Donatello che vide l'enorme blocco di marmo e disse che non doveva scolpire per creare il David ma doveva liberarlo dal marmo in eccesso, lui aveva già visualizzato dentro di lui ogni linea, ogni muscolo, tendine e levigatura, perché il lavoro di un artista è alla pari di un mago, di un alchimista e uno scienziato o matematico, quella soluzione esiste già, quella figura, quella medicina o elemento risiede all'interno di tutti noi, ma soltanto con lo studio, la sperimentazione, la meditazione e la volontà riusciamo a manifestarla nella realtà.

E spesso è osservando cose semplici della vita quotidiana che riceviamo le chiavi misteriche, possiamo seguire mille maestri, leggere quintali di libri e assimilare la conoscenza di diecimila anni, ma se non contempliamo, se non ci distacchiamo da esse per renderle nostre non comprenderemo mai tutto ciò che abbiamo studiato e imparato.

C'è un abisso tra capire una cosa e renderla propria personalmente, spesso la gente riceve conoscenze indotte inconsapevolmente, o direttamente da sogni profetici, da esperienze mistiche che però spaventano o sono incomprensibili, e questo perché abbiamo l'abitudine di ragionare e pensare troppo e trovare una razionalità terrena a cose che di terreno non hanno nulla, e quando ci appaiono entità spaventose o le stesse nostre paure dobbiamo esercitarci a placare gli animi, ad abbracciare i nostri demoni interiori, perché essi vogliono soltanto svelarci il nostro vero io, la nostra anima e ciò che risiede dentro, la nostra verità.

Ma dobbiamo sempre stare attenti, se cadiamo nelle tentazioni, nei vizi, nell'ozio, se ci lasciamo trasportare dalle esperienze che i nostri Daimon ci mettono davanti, li stiamo deludendo, stiamo sprecando il loro lavoro di guide e mentori, perché non dobbiamo aspettare e pregare la salvezza divina e angelica, perché quei angeli di luce che cerchiamo avidamente in nostro aiuto sono gli stessi demoni che ci tormentano, ma se non superiamo i loro ostacoli non potranno mai diventare esseri di luce e salvarci, perché la salvezza in realtà è la nostra illuminazione spirituale, ed è un percorso meritocratico senza la necessità di dover generare sporche e volgari eggregore parassite che ci intossicano lo spirito, ma siamo vincitori e trionfanti di noi stessi, abbiamo prima disceso gli abissi dei Qliphot e poi ascesi verso le Sephiroth fino a Kether.